Hai sentito in giro che il tuo capo vuole adottare questa tecnica ma sei preoccupato perché non sai di cosa si tratta? Qui ti spiegherò cosa significa BYOD e potrai tranquillizzarti.
BYOD arriva, come sempre, da un’espressione inglese. E’ l’abbreviazione della frase Bring Your Own Device, che puoi tradurre come “Porta il tuo dispositivo”. Detto in termini semplici, BYOD è quella pratica adottata in diverse aziende secondo la quale gli impiegati possono lavorare operando con i dispositivi elettronici personali – tablet, smartphone, computer portatili e via dicenedo – usandoli insieme a quelli forniti dall’azienda o, a volte, sostituendoli completamente.
Questa pratica ha preso piede per far sì che gli impiegati, usando dispositivi e sistemi operativi a cui sono abituati, possano essere più a loro agio e quindi lavorare meglio. Tuttavia introducendo il BYOD potrebbero esserci dei problemi: in primo luogo la sicurezza delle informazioni, che resterebbero su un dispositivo personale di un impiegato che potrebbe essere rubato o smarrito in qualsiasi momento e non avere le dovute protezioni di sicurezza. In secondo luogo, un dispositivo personale potrebbe (involontariamente) essere un veicolo di virus e malware nell’azienda, soprattutto se il proprietario non è esattamente abituato a fare attenzione a ciò che scarica.
Inoltre si potrebbero avere problemi con l’assistenza: poiché ognuno porta il proprio dispositivo, con il suo sistema operativo e la sua configurazione, un tecnico potrebbe non essere in grado di risolvere i vari problemi in tempo breve – cosa che invece succederebbe con i dispositivi aziendali, che di solito sono tutti uguali. Insomma il BYOD ha i suoi pro ed i suoi contro: sarà il tuo capo a valutare se usarlo o meno nella tua azienda. E, se il capo sei tu, assicurati di aver consultato una squadra di tecnici prima di prendere questa decisione!