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Sai che il codice sorgente è assolutamente fondamentale per creare un programma? Scopri con me cosa significa codice sorgente e ne capirai il motivo.
Cosa significa codice sorgente?
Un esempio di codice sorgente
Ogni programma per il tuo computer o app per il tuo smartphone o tablet è scritto usando un linguaggio di programmazione (che sia Java, C++ o altro). Per creare un programma possono volerci poche o tante linee di testo (composto dalle istruzioni scritte nel linguaggio stesse), tutte quelle che sono necessarie per sviluppare tutte le funzionalità del programma stesso e per gestire tutte le situazioni possibili. L’insieme di tutte queste righe di testo – o righe di codice – viene chiamato codice sorgente di un programma.
Questo codice sorgente, che puoi chiamare semplicemente “sorgente”, come ti ho già detto contiene tutte le istruzioni scritte nel linguaggio scelto che fanno sì che il programma esegua le funzionalità per cui è stato progettato; all’interno di alcuni codici sorgente esistono anche degli elementi che non appartengono propriamente al linguaggio di programmazione ma che sono dei veri e propri commenti, utili al programmatore stesso (o agli altri programmatori che vi lavoreranno) per inserire spiegazioni su questa o quella linea di testo – cosa estremamente utile, se pensiamo che un programma può essere composto anche da milioni di righe di codice!
Il programmatore può decidere le sorti del suo codice sorgente e comportarsi in due modi diversi:
- può distribuire soltanto il programma finale – anche a pagamento – e tenere per sé il sorgente (anche tutelandolo con il copyright) per evitare modifiche e/o copie non autorizzate; in quel caso si parla di programma a sorgente chiuso o proprietario;
- può lasciarlo a disposizione dell’intera comunità, pubblicandolo in Internet, e permettendo (liberamente o secondo una precisa licenza) la modifica, la copia ed il riutilizzo; in questo caso si parla di programma open source.
Per farti un esempio, puoi pensare ad una torta pronta come al programma o all’app pronte per l’uso; all’inizio quella torta altro non era che un insieme di ingredienti separati (le istruzioni del linguaggio di programmazione), che il pasticciere (il programmatore) ha messo insieme per creare l’impasto e le creme necessarie (il codice sorgente). Dunque, una volta pronto tutto, il pasticciere non dovrà fare altro che mettere la torta in forno – ossia tradurre il linguaggio di programmazione in linguaggio macchina binario, che possa essere capito dal processore e dalle varie memorie: questo processo viene chiamato compilazione – et voilà, la tua torta/programma è pronta per essere mangiata/consumata!
A quel punto il pasticciere può decidere di vendere solo la torta pronta e di tenere per sé la ricetta oppure di distribuire, oltre al programma, anche la ricetta: il primo caso deve farti pensare ad un programma proprietario, il secondo ad un programma open source.
Curiosità: per alcuni programmi possono essere necessarie poche righe di codice sorgente, per altri possono servirne milioni, oppure più file sorgenti collegati tra loro e combinati in fase di compilazione (i sistemi operativi, ad esempio, sono fatti così); altri programmi ancora possono essere usati direttamente dal codice sorgente, senza compilazione: in questo caso si parla di script.
Insegnalo anche ai tuoi amici!