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Open source

Esistono dei veri e propri movimenti a sostegno di questa filosofia. Ma cosa significa open source? Cercherò di spiegartelo in termini molto semplici!

Cosa significa open source?

cosa significa open source

Open source: un modo di vedere la programmazione che aiuta tanti!

Prima di spiegarti cosa significa open source devo darti un accenno a come “nasce” un programma. Tu vedi soltanto la sua interfaccia grafica e le sue funzionalità ma dietro un programma o un’app c’è un lavoro, appunto, di programmazione. Chi crea il programma o l’app lo fa usando dei particolari “linguaggi di programmazione”, che permettono di dare istruzioni al programma stesso e farlo letteralmente funzionare, pezzettino per pezzettino. Le istruzioni in questo linguaggio vengono scritte dai programmatori in file molto simili ai documenti di testo, file che prendono il nome di codice sorgente.

Le aziende che producono programmi a pagamento, molto spesso, tengono privato il codice sorgente dei programmi stessi (quindi al sicuro da occhi indiscreti che potrebbero copiarlo, modificarlo o appropriarsene); questi programmi vengono detti programmi proprietari. Windows, ad esempio, è un sistema operativo proprietario. La filosofia open source, invece, fa l’esatto contrario!

Se un software è open source lo stesso programmatore rilascia liberamente e gratuitamente il suo codice sorgente a chiunque lo vorrà, spesso caricandolo in Internet; dunque tutti potranno accedervi liberamente, visionarlo, eventualmente modificarlo o correggerlo nel caso vengano rilevati problemi o bug. Ovviamente anche il programma che userai tu, ovvero quello che puoi scaricare ed installare, sarà completamente gratuito. Linux, ad esempio, è un sistema operativo completamente open source.

Ti sarà sorta spontanea una domanda: se i programmi open source e i loro codici sorgenti sono gratuiti, come fa il programmatore o l’azienda a guadagnare? Posso spiegarti anche questo: alcuni programmatori non sono affatto interessati al guadagno e producono software open source per pura passione. Chi invece ha bisogno di guadagnare dalla scrittura di programmi del genere per portare avanti la sua attività (ad esempio fondazioni, aziende o programmatori professionisti) può farlo con diversi metodi “alternativi” al puro pagamento di una licenza per usare il programma. Ad esempio:

  • offrire supporto a pagamento all’utente: tu non paghi il programma ma pagherai se avrai bisogno dell’assistenza;
  • organizzare corsi didattici basati sul programma: il programma resta gratuito ma se una scuola (ad esempio) vorrà usarlo dovrà pagare per ricevere un corso di formazione;
  • ospitare degli sponsor: gli sponsor pagheranno per avere uno spazio all’interno del programma o sulle sue pagine Internet;
  • permettere donazioni volontarie: lo sviluppatore metterà a disposizione sul tuo sito un particolare meccanismo che ti permetterà di donare, solo se lo vorrai, una quantità di denaro che deciderai tu.


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